Ecco il punto di vista di chi concede la propria casa per le riprese; potrebbe essere un’esperienza interessante per chi ha una dimora sul nostro catalogo e utile a chi del mestiere per migliorare l’approccio con i proprietari. Di seguito la testimonianza di Roberta, proprietaria di una casa presente sul nostro sito, che ha già vissuto questa esperienza in passato, prima di entrare a far parte del mondo di Primalocation.

Come è entrata in contatto con la produzione del film? Come hanno trovato la sua casa? Che produzione era e come si intitola il film?

È stato quasi un caso… la produzione, che era la Scuola nazionale di Cinema del Centro sperimentale di cinematografia (CSC Production) di Roma, doveva girare un film a Ferrara e stava cercando la casa perfetta per la madre della protagonista, quest’ultima interpretata da Barbara Bobulova. Sono andati in Comune a chiedere e gli è stata segnalata la casa dei miei vicini, ma loro non erano del tutto convinti dell’idea; perciò, hanno proposto alla produzione di venire da noi a dare un’occhiata, nella casa dove abitiamo mio marito ed io. Erano le 9 di mattina quando ho ricevuto la chiamata in cui la mia vicina mi avvisava dell’arrivo della troupe nel giro di 10 minuti; quindi, è stata una cosa totalmente inaspettata. Il film si intitola “Saremo giovani e bellissimi” (2018), diretto da Letizia Lamartire.

Quali sono le caratteristiche principali della casa? Che cosa ricercavano in particolare e perché hanno scelto proprio la sua casa?

Innanzitutto, noi abitiamo in campagna, vicino a Ferrara. La casa è stata ristrutturata nel rispetto dello stile originale dell’abitazione, mantenendo i materiali antichi, ma con gusto personale.

La produzione cercava infatti una casa di campagna non troppo rustica, adatta per una signora benestante e raffinata, la madre della protagonista. Una dimora un po’ eclettica, ma elegante, che rispecchiasse l’eleganza del personaggio.

A loro è piaciuta fin da subito la casa e non hanno ritenuto necessario apportare modifiche.

Come è stata l’esperienza di ospitare una troupe cinematografica a casa sua? Lei ha potuto assistere alle riprese del film sul posto?

È stata una bella esperienza, un po’ impegnativa. Non si può immaginare quanta gente e quante attrezzature vengano impiegate per registrare anche solo qualche minuto di un film. C’erano tantissime persone, ognuna con il proprio ruolo, circa una quarantina in totale, che per 2 giorni hanno “colonizzato” sia l’interno che l’esterno di casa. È bello vedere quello che c’è dietro la realizzazione di un film. Io sono rimasta in casa in quei giorni e non lascerei mai le chiavi in mano a degli estranei, per quanto affidabili. Io e mio marito viviamo qui, non è una seconda casa. Dunque, noi eravamo presenti durante le riprese, ma siamo stati discreti, e abbiamo fatto anche amicizia con le persone che lavoravano, compresi gli operatori che rimanevano all’esterno. Abbiamo potuto conoscere gli attori, c’è chi è più disponibile e chi meno. Era un team di giovani, tutti molto gentili e rispettosi. È stato uno scambio. Io e mio marito abbiamo assistito a qualche scena, ma ci siamo resi conto che un attore non era contento, allora ci siamo spostati e abbiamo seguito le riprese dal monitor della regista, che sta in un’altra stanza per vedere come risulta la scena sullo schermo.

Ha dovuto pensare lei a sistemare la casa per il set? Ha dovuto provvedere al vitto e all’alloggio della troupe?

Noi abbiamo dato una mano a spostare gli oggetti e a sistemare il set. Durante le riprese bisogna spostare tutti i mobili da un posto all’altro per muovere la cinepresa. È un po’ impegnativo, perché ci sono da fare grandi spostamenti. Hanno montato delle impalcature fuori casa per proiettare le luci dentro, quindi hanno lavorato anche all’esterno. In cortile erano parcheggiati diversi camion con tutto l’occorrente, tra generatori, costumi, e tanto altro. Ho dovuto far lavare il divano bianco e loro mi hanno riconosciuto quello che ho speso. Coprivamo i tappeti con il cellophane per non rovinarli. I membri della troupe soggiornavano a Ferrara, perché il resto delle scene del film era girato in città. Noi avevamo sgomberato una parte del fienile, perché loro potessero mangiare lì e del cibo si occupava un catering, che poi si spostava con loro.

Pro e contro di questa esperienza. Cose da migliorare e cose positive?

È stato interessante vedere dal vivo come avviene la registrazione di un film. Da allora non ne ho più guardato uno senza pensare a tutto il lavoro che c’è dietro. A casa nostra sono stati girati 5 minuti di film e ci sono voluti 2 giorni e mezzo. Ogni scena viene girata da un punto di vista diverso, ripresa da più angolazioni. È stato qualcosa di nuovo per me. Inizialmente sono rimasta un po’ sopraffatta dal numero di persone che giravano per casa, c’è un bel trambusto. L’importante è trovare delle persone educate, che lavorino in modo rispettoso. La scenografa è stata poco invasiva, ha messo solo le tende per coprire le luci molto forti provenienti dall’esterno e aggiunto una lampada; sono state le due uniche modifiche. Non ho avuto danni, sono stati molto bravi e attenti. Naturalmente avevamo accordato che, se ci fossero stati problemi, mi avrebbero rimborsato. Si sarebbe potuto far meglio con quello che noi abbiamo ricevuto come compenso, ma sono cose che abbiamo considerato in un secondo momento.

Quali ricordi o aneddoti le sono rimasti impressi?

Il mio cane era contento, perché gli autisti e i tecnici giocavano a pallone con lui e gli facevano le coccole; quando sono andati via era molto triste. Alcuni vicini di casa erano confusi e non capivano cosa stesse succedendo. Il giorno dopo l’arrivo della troupe, lungo la strada c’era un gran viavai di curiosi, di cui uno ha detto una frase molto divertente, in dialetto ferrarese: “Ma a casa della Roberta hanno trovato il petrolio?”.

Ha poi guardato il film girato in casa sua? Che effetto le ha fatto vedere la sua casa sullo schermo?

Siamo stati invitati alla première del film per vederlo in anteprima, ed è stato bellissimo. Ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Vedere la mia casa sul grande schermo è stato molto emozionante. In casa c’è una stanza a nord che rimane sempre buia, perché lì non arriva il sole, e non l’avevo mai vista così tanto illuminata, era proprio diversa. Poi abbiamo acquistato anche il dvd e ogni tanto lo riguardiamo. È stata una grande soddisfazione.

Altri dati tecnici e organizzativi

Abbiamo preso accordi direttamente con la produzione, non c’è stato un intermediario a occuparsi della gestione dell’organizzazione e della burocrazia: noi ci siamo subito raccomandati del fatto che si trattava di una casa privata, volevamo innanzitutto sapere quanto tempo avrebbero impiegato per le riprese e che cosa aspettarci esattamente. Da quando abbiamo preso accordi al giorno in cui sono iniziate le riprese è trascorso un mese. A loro è piaciuto molto il giardino dei miei vicini, che è più vecchio del nostro, e tra l’altro c’è anche l’antico portone di casa. In una scena, la protagonista è su una corriera, e quando scende va a suonare al citofono della casa dei vicini. Quindi hanno girato le scene esterne dai miei vicini e quelle interne da noi.

Consiglia questa esperienza ad altri? Ne è rimasta soddisfatta? La ripeterebbe?

L’esperienza è stata molto bella e la consiglio anche ad altri. Però, io la rifarei solo se venisse previsto un riconoscimento più cospicuo e con persone altrettanto educate e rispettose. Dovrebbe essere più riconosciuta. Poiché era una cosa totalmente nuova per noi, abbiamo accettato l’offerta con entusiasmo, ma ci siamo resi conto che la pratica in sé è abbastanza pesante, e quindi deve valerne davvero la pena, economicamente parlando.

Iscriviti gratis alla nostra Newsletter

* Leggi la nostra Privacy Policy qui.